In questa chiacchierata con Luca Mazzucchelli parliamo naturalmente del disincanto nella coppia, un tema che, come tutti gli psicoterapeuti mi trovo spesso ad affrontare, ma anche dell’incanto che a volte (non sempre) dà vita alla coppia. Ho focalizzato la mia attenzione solo in tempi relativamente recenti su questa fase magica che difficilmente vediamo in terapia. E, per quanto strano vi possa sembrare, è stata proprio la psicopatologia e le differenza che a questo proposito si possono riscontrare fra disturbi diversi, ad aver sollecitato il mio interesse su questo tema. Basti pensare che l’innamoramento può determinare nelle organizzazioni fobiche l’esordio sintomatico, mentre le persone con depressioni inquadrabili nella semantica dell’appartenenza, in cui rientrano le depressioni cicliche e i disturbi bipolari II, di regola, se si innamorano, guariscono, per lo meno fintanto che l’incanto permane.
Gran parte dell’intervista è dedicata alle novità che la teoria delle polarità semantiche che ho elaborato introduce nella comprensione delle dinamiche di coppia e in particolare alle profonde differenze nei registri amorosi che riscontriamo in persone con semantiche diverse. Introduco anche molti esempi clinici e Luca Mazzucchelli mi sollecita con parecchie domande intriganti. Un esempio? Le coppie che appartengono alla stessa semantica vanno più d’accordo di quelle con poca coesione semantica? E le coppie interculturali?