Psicologia delle relazioni familiari

Questa non è  un’intervista, è un video promosso da La Repubblica – L’Espresso con cui è uscito in  DVD una domenica del dicembre 2012.  Fa parte di  una collezione di 16 video su La Psicologia. Ecco i temi che ho affrontato: la mente isolata, le funzioni dell’interazione, il doppio legame, strutture familiari complesse, modelli di interdipendenze, paternità fra invenzione e istinto, il gioco triadico, tipologie di famiglie, significato e identità, famiglia e identità di genere, la famiglia come composizione di differenze, famiglia e psicopatologia, la costruzione dei legami, le risorse della famiglia.
La psicoanalisi non ha già detto tutto o quasi su questa psicopatologia? Cosa introduce di nuovo sui disturbi ossessivo-compulsivi il modello che hai elaborato?  Qual è il dramma degli ossessivo-compulsivi? Che significati hanno ossessioni e compulsioni? E i rituali?  Oltre ad ossessioni e compulsioni, ci sono altri sintomi e problemi che travagliano la vita degli ossessivi? La terapia familiare è utile con questa psicopatologia? Rispondo a queste  e ad altre domande  in questa intervista con Luca Mazzucchelli
Questa intervista affronta un tema – la relazione terapeutica – sempre più dibattuto soprattutto dal filone di ricerca sulla psicoterapia, un ambito che negli ultimi anni ha acquistato molta importanza. Sei d’accordo che I terapeuti sistemici si sono occupati meno degli psicoanalisti e dei cognitivisti della relazione terapeutica? E perché? Quali idee nuove hanno introdotto i terapeuti sistemici sulla relazione terapeutica? La tua teoria delle polarità semantiche familiare mette in campo qualche idea nuova su questo argomento? C’è un pensiero sistemico a proposito dell’alleanza terapeutica? Queste ed altre sono le  domande che mi pone Luca Mazzucchelli e sulle quali discutiamo.
In questa chiacchierata con Luca Mazzucchelli parliamo naturalmente del disincanto nella coppia, un tema che, come tutti gli psicoterapeuti mi trovo spesso ad affrontare, ma anche dell’incanto che a volte (non sempre) dà vita alla coppia. Ho focalizzato la mia attenzione solo in tempi relativamente recenti su questa fase magica che difficilmente vediamo in terapia. E, per quanto strano vi possa sembrare, è stata proprio la psicopatologia e le differenza che a  questo proposito si possono riscontrare fra disturbi diversi, ad aver sollecitato il mio interesse  su questo tema. Basti pensare che l’innamoramento può determinare nelle organizzazioni fobiche l’esordio sintomatico, mentre le persone con depressioni inquadrabili nella semantica dell’appartenenza, in cui rientrano le depressioni cicliche e i disturbi bipolari II, di regola, se si innamorano, guariscono, per lo meno fintanto che l’incanto permane. Gran parte dell’intervista è dedicata alle novità che la teoria delle polarità semantiche che ho elaborato introduce nella comprensione delle dinamiche di coppia e in particolare alle profonde differenze nei  registri amorosi che riscontriamo in persone con semantiche diverse. Introduco anche molti esempi clinici e Luca Mazzucchelli mi sollecita  con  parecchie domande intriganti. Un esempio? Le coppie che appartengono alla stessa semantica vanno più d’accordo di quelle con poca coesione semantica? E le coppie interculturali?
C’è un problema fondamentale che accomuna le persone che soffrono di disturbi dello spettro fobico? E qual è? La dinamica di coppia ha un ruolo fondamentale nello sviluppo degli attacchi di panico? E la famiglia di origine? E’ possibile individuare risorse nelle persone propense a sviluppare disturbi di tipo fobico? Quali rischi e difficoltà incontra la psicoterapia con queste persone? Si guarisce da attacchi di panico, agorafobia e altri affanni di questo tipo? Sono queste le principali domande a cui rispondo in questa intervista con Luca Mazzucchelli
Quali motivazioni spingono una ragazza a rifiutare il cibo? Quali esperienze familiari favoriscono lo sviluppo dell’anoressia? Perché mai l’esordio dell’anoressia avviene così frequentemente nell’adolescenza? E’ davvero così determinante il ruolo della madre? L’esperienza dell’anoressia, al di là dei molti problemi che crea, contiene degli aspetti di risorsa? Come affrontare in terapia l’anoressia? Queste ed altre sono le domande a cui rispondo in questa chiacchierata con Luca Mazzucchelli in cui ci siamo concentrati molto più sull’anoressia che sugli altri disturbi alimentari.
Questo titolo che Luca Mazzucchelli ed io abbiamo scelto per questa intervista sembra  incongruo. La depressione è un’esperienza devastante.  Eppure proprio  la grande depressione con il blocco motorio che la caratterizza inibisce  i comportamenti suicidari e violenti e, come vedrete, anche altri comportamenti che possono essere dannosi.  Molti sono gli interrogativi a cui questa intervista risponde. Come mai la depressione è ciclica? E perché proprio i depressi che -secondo la ben nota e  affermazione di Beck – hanno una concezione negativa di se stessi, del mondo e del futuro contribuiscono in modo  così determinante alla scienza e alle arti? Ma ha senso parlare di depressione o ci sono forme di depressione molto diverse? La serotonina, come ha sbandierato per molti anni la psichiatria biologica, è davvero così importante nello sviluppo di questa psicopatologia? E i serotoninergici servono davvero?  Quali i campanelli di allarme della depressione?
Questa lunga intervista  fa parte di un ciclo di interviste condotte da State of Mind a clinici italiani con lo scopo di realizzare una panoramica dello stato dell'arte della psicoterapia in Italia. Parte dai principi teorico-clinici, per i terapeuti sistemici e in particolare per me, irrinunciabili per passare all’operatività, alla prassi psicoterapeutica. Come e quando coinvolgo i familiari? Devono essere sempre presenti alle sedute? Come si differenziano le terapie sistemiche individuali da quelle condotte con altri modelli? Qual è la loro specificità? Che tipo di cambiamento perseguono le terapie sistemiche? E con quali strumenti e tecniche? Come viene valutato il cambiamento terapeutico? Quali indicatori prendo in esame? Chi decide la conclusione della terapia? Il paziente o il terapeuta? Come ci comportiamo noi sistemici con i “pazienti difficili”? E quale  l’influenza del cognitivismo, e in particolare  della prospettiva post-razionalistica di Guidano,  sul mio modello delle polarità semantiche?
E’ questa la prima intervista che mi ha fatto Luca Mazzucchelli quando ancora  non era uno dei protagonisti della  psicologia e psicoterapia e della loro divulgazione nel mondo digitale. La qualità del video non è eccellente -l’intervista è stata fatta con un cellulare-  ma le domande che Luca mi pone sono stimolanti e la discussione che ne è scaturita mi sembra interessante. Molti sono gli argomenti che affrontiamo,  si passa dalla  psicopatologia al cambiamento nel processo terapeutico, alla relazione terapeutica, alle specifiche tecniche sistemiche e ai suggerimenti ai giovani psicologi.